Rachele Soliera
Consulente, Business Designer, Formatrice Vendite Facilitatrice Lego® Serious Play® – Design Thinking
Quando si parla di leadership e di leader vengono in mente molte immagini dalle diverse sfumature. Personaggi del passato o del presente che con stili a volte completamente diversi tra loro sanno ispirare gli animi e muovere le masse. Ma non bisogna necessariamente essere un personaggio famoso e potente per essere riconosciuto come leader.
To Lead in inglese significa guidare. Sappiamo tutti che la lingua inglese è ideale nel riuscire a racchiudere in una parola un intero concetto. Con leadership quindi non solo si intende la capacità di guidare qualcosa o qualcuno, ma anche di farlo attraverso la creazione di un consenso volontario nell’agire per conseguire un obiettivo comune.
Edwin Hollander, principale esponente della teoria transazionale, introduce nel 1985 il concetto di Leadership come processo interattivo nel quale i follower conquistano un ruolo fondamentale nell’accordare o togliere fiducia al leader. Questo prende in considerazione tre elementi: – Il leader – Il team – Il contesto
Si tratta di un processo in continuo divenire che richiede un alto grado di flessibilità per adattarsi sia al contesto nel quale si opera sia alla “life-cycle” del team che, secondo il modello delle dinamiche di gruppo di Tuckman, passa attraverso 4 stadi:
Peter Drucker, economista e insegnante di management, afferma che: «Il manager lavora per fare le cose bene, il Leader lavora per fare le cose giuste»
I tratti fondamentali che distinguono un leader da un manager sono principalmente due:
l’arco temporale e il modo in cui vengono gestite le persone.
Il manager fa funzionare il presente mentre il leader guarda al futuro.
Il manager si concentra sugli aspetti più operativi del ruolo; organizza il lavoro, divide i compiti, supporta e gestisce il team, controlla, risolve i problemi.
Il leader parla al cuore ed alla mente delle persone, le motiva, stabilisce una direzione, dà loro la benzina necessaria per tenere accessi i motori.
La complessità in cui ci troviamo ad operare oggi, non permette più la distinzione dei due ruoli. Un capo oggi deve saper combinare sia le caratteristiche del manager, in quanto ad operatività e focus sui progetti affinché questi vengano implementati correttamente, e quelle del Leader soprattutto per quel che riguarda la visione strategica di lungo periodo e la gestione dell’organizzazione.
Questo presuppone il possesso di un certo set di qualità riconducibili a capacità e doti di interpretazione, visione e comunicazione, superiori alla media.
Il buon capo (manager/leader) è colui che sa equilibrare bene la sua dimensione RAZIONALE e la sua dimensione EMOTIVA.
il suo SAPER ESSERE, quindi avere degli atteggiamenti comportamentali che lo rendono capace di adattarsi a qualsiasi situazione e il suo SAPER SENTIRE, che significa sostanzialmente saper controllare e dosare nel modo corretto le sue emozioni
Esistono diversi Stili di leadership? La risposta è si! Ma soprattutto esistono 2 comportamenti che caratterizzano la leadership e ne determinano «lo stile»: i comportamenti Direttivi e i comportamenti Supportivi.
Se mettiamo sull’asse delle ascisse i comportamenti direttivi e in quella delle ordinate i comportamenti di supporto, ne otterremo una matrice con 4 quadranti, ognuno dei quali identificherà un diverso stile di leadership. Avremo quindi:
Non esiste uno stile meglio di un altro. Sicuramente uno è più predominante in noi rispetto agli altri, ma la bravura di un capo sarà quella di saper modulare il suo stile di leadership a seconda della persona/team e della situazione che si trova a gestire.
È quindi importante introdurre il concetto di leadership situazionale, ovvero la capacità di esercitare il proprio potere da Leader a seconda delle situazioni in cui ci si trova ad operare che, all’interno di un’organizzazione dipendono essenzialmente da tre fattori:
Per concludere, l’esercizio della leadership all’interno di un contesto lavorativo non può prescindere dal raggiungimento dei risultati.
Un leader è quindi la persona che permette all’azienda di essere competitiva, di migliorare costantemente le performance, tenere coeso il team, indicare una visione strategica e mantenere saldamente la rotta anche nei momenti di crisi e di incertezza come quelli che stiamo vivendo.